Una città grigia…
Durante la mia adolescenza ho guardato il film “Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino“. Un capolavoro del 1981 del regista germanico Uli Edel della durata di 2h 18min.
É un film che mi ha fatto paura, ma non parlo della stessa paura che ho provato guardando “l’Esorcista” (americano 1973) – una paura che è riuscita a tenermi lontana dal provare certe sostanze che potessero poi trascinarmi in un buco nero.
Ma quando nel febbraio 2015 io e il mio amico decidiamo di andare 4 giorni a Berlino (dove lui era già stato diverse volte), io partivo già con l’immagine di questa città color grigio.
Berlino suonava molto “figo”, lo comparavi subito alla musica techno, all’arte, alla gente alternativa, alla droga, alla gente strana,…
Iniziamo il mio racconto…
Abbiamo volato con Ryanair e abbiamo alloggiato in una specie di ostello molto carino e pulito- (non ricordo il nome).

Ho adorato camminare in lungo e in largo per questa città perché ogni angolo aveva qualcosa di creativo da mostrare.

Oberbaumbrücke è un monumento della città. La sua funzione è quella di unire i quartieri di Friedrichshein e Kreuzberg che prima erano separati dal muro.


Storia…
Questo famosissimo graffito si trova lungo il muro ancora rimasto in piedi di Berlino, 1.3 km di opere chiamato: East Side Gallery. L’artista russo Dmitri Vrubel lo dipinse nel 1990. Ritrae Leonìd Brèzhnev (Segretario Generale del Partito Comunista dell’URSS) e Erich Honecker (secondo Segretario generale del comitato Centrale del Partito di Unità Socialista della Germania Est) che si danno un bacio di fratellanza, già, perché tra politici dei partiti comunisti era considerata una cosa del tutto normale, un rito della Chiesa Ortodossa. Fu il fotografo Régis Bossu ad immortalare questo momento durante il 30esimo anniversario della Repubblica democratica tedesca. L’artista ha scritto sotto l’opera:
Signore! Aiutami a sopravvivere a questo amore letale!
Dmitri Vrubel, 1990

Alexanderplatz
Piazza importante di Berlino. All’epoca era un mercato di bestiame e con la visita dello Zar Russo Alessandro l prese il nome di Alexanderplatz. L’edificio nella foto Fernsehturm (Torre della televisione) è il secondo più alto d’Europa.

Memoriale della Sohah
L’architetto Peter Eisenman lo progettò per commemorare le vittime della Shoah (genocidio degli ebrei).

Si trova nel quartiere di Kreuzberg ed è un parco pubblico dove ci sono anche molti artisti che si esibiscono. Gruppi di amici vengono qui a passare i pomeriggi ascoltando musica e facendo pic-nic. Le famiglie portano i loro figli a giocare e le persone anziane vengono a fare una passeggiata.

L’ultimo giorno della mia permanenza sono giunta in questo punto della città e mi sembrava di essere completamente in un’altra città perché non rispecchiava la Berlino che avevo visitato fino a quel momento. Infatti la chiamano la “Berlino moderna”.
Concludendo . . . in generale Berlino mi è piaciuta molto per la sua arte e la gente alternativa. I piccoli bar e coffee bar erano davvero molto carini. Tuttavia l’ho percepita come una città fredda e grigia. 4 giorni di visita non bastano di certo per confermare tale affermazione. Se capiterà, mi piacerebbe tornarci, sono sicura che cambierei opinione.
Alcuni scatti . . .


